Giovanni Lucchi nasce a Cesena nel 1942.
Studia Contrabbasso al Conservatorio di Pesaro, sotto la cura del M. Giorgio Scala, dove si diploma nel 1962.
Dopo tre anni di tournée in Svezia con l’orchestra svedese-romagnola, rientra in Italia dove, subito, vince il concorso per contrabbassista all’orchestra del Teatro Stabile di Bologna.
Nel 1971 scopre, per necessità più che per scelta, la sua vera vocazione, l’archetteria. Dapprima cambiando i crini al proprio archetto e a quelli dei colleghi, poi accontentando le richieste sempre più numerose ed esigenti di musicisti, a causa dell’esiguo numero di archettai, Giovanni Lucchi affina in breve tempo quest’arte.
È grazie a due grandi Maestri del tempo, l’archettaio svizzero Siegfried Finkel prima, e il liutaio riminese Arturo Fracassi poi, che Giovanni apprende le tecniche e i segreti del mestiere, e questo fa nascere in lui una smisurata sete di conoscenza e approfondimento. Questa sarà la caratteristica che lo accompagnerà durante tutta la sua vita e che lo porterà a perfezionare sempre più la sua tecnica a partire dalla ricerca dei materiali migliori: dai legni ai crini, dalla madreperla ai metalli preziosi.
Nel 1976 è chiamato dalle istituzioni locali per aprire, a Cremona, la prima Scuola Italiana per Archettai, nella quale insegnerà per 35 anni.
Nel 1978 si trasferisce definitivamente a Cremona, dove eserciterà e insegnerà l’archetteria per il resto della sua vita, alla costante ricerca di una perfezione che non andasse a discapito della funzionalità e della sonorità, senza paura di suggerire, quasi imporre, anche ai musicisti più esperti (nella foto col M° Rostropovich), le sue conoscenze, le sue competenze, consapevole della sperimentata qualità del suo lavoro.
Muore a Cremona nel 2012 lasciando ai figli una grande eredità immateriale e una ferma raccomandazione: condividere, tramandare, insegnare e perpetuare lo studio e la ricerca dell’arte archettaia.
Alla morte del padre, i figli hanno voluto ascoltare un suo ultimo consiglio: “Non fate l’errore di continuare a timbrare gli archi con il mio nome quando non ci sarò più io a seguirli!”. E ufficialmente, con apposita cerimonia pubblica durante Cremona Mondomusica, il 28 settembre 2012 il timbro con cui il Maestro ha firmato tutti i suoi archi, è stato annullato, proprio per mano dei figli. Questo loro gesto ha voluto essere innanzitutto un tributo al padre e, allo stesso tempo, una garanzia per i possessori di un arco timbrato G. Lucchi-Cremona.